"Come fosse l'America.."
Un brivido le corse lungo la schiena, sentendo le vibranti note di Carmen Consoli unirsi alla voce grintosa di Gianna Nannini. Voleva volare,voleva correre via con lei che era quanto di meglio potesse desiderare in una vita che gi aveva riservato esclusivamente delusioni e lacrime.
Già pregustava il momento, tutta la solitudine e la tristezza che un momento del genere avrebbe suscitato negli occhi di tutti, negli occhi di chiunque si fosse trovato ad osservare quella scena e che, per lui, era il miglior ending per una storia scritta male e sceneggiata ancor peggio.
Una corta di nylon, un pezzo di ferro, poco sarebbe bastato a scrivere quell'ultimo atto: i suoi vestiti sgualciti, i suoi capelli sporchi e radi, il buco ai lati delle sue Converse, avrebbero decisamente fatto il resto.
Rubò una Panda, per muoversi alla ricerca di tutto l'occorrente, considerando soprattutto la scarsa fiducia che ormai gli rimaneva in determinati ambienti e che avrebbe caratterizzato l'unica difficoltà degna di nota nella riuscita finale dell'impresa. Non un senegalese, un cingalese, un extracomunitario qualunque avrebbe prestato il pennello per scrivere la parola fine: un professore di economia, cinquantaseienne, a prestare la mano per l'ultima pennellata.
Diede il dovuto, mentre Mina dalla radio gli diceva "Arrivederci, amore, ciao".
Una lacrima sgorgò sulle sue gote consumate, la pelle d'oca su quel lembo di pelle rimasto stranamente integro rispetto alla consunzione del corpo: decise di abbandonare l'auto lì vicino, un ultimo gesto di misericordia verso chi l'aveva aiutato in quella impresa triste, solitaria e finale.
Si isolò, e cercò di ricreare alla perfezione tutte le scene che la sua immaginazione aveva creato nelle ore precedenti. L'orario era quello, le tre e mezza, i minuti precisi potevano andarsene a farsi fottere, d'altronde non era mica un bancario depresso, era solo un ex-giovane dal vissuto particolarmente difficoltoso.
un vicolo buio, un cassonetto ed un manifesto elettorale mezzo strappato sul muro. Niente alcool, voleva restare lucido.. A terra, riverso e poggiato con le spalle al muro davanti ad una pozza di acqua misto fango.. i lacci delle converse fuori dai buchi.. già, i buchi..
Tutto era ormai pronto.
Il nylon da pesca utilizzato da laccio emostatico stringeva il braccio. L'ago brillava alla luce di un fioco lampione mentre attraversava l'epidermide prima di raggiungere la vena.
"E' andata così, niente drammi", pensava premendo la merda nel suo corpo.
"Fammi volare, fammi l'amore.. come fosse l'america"
Tornava da lei, l'aveva detto.. Questo avrebbe detto alla polizia l'amico accorso per i riconoscimenti di rito.. Il sorriso sul suo viso disegnava finalmente una pace ritrovata, in the last hole..
"Brigadiere Cioffi, ci siamo?" chiese Marradi al suo sottoposto.
"Speriamo che la ritrovi, capitano. Speriamo che la ritrovi, e che torni a volare. Se non a volare, almeno a sollevarsi dalla merda che aveva intorno".
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