Lui, 5, era uno dei tanti centesimi di euro in giro per l'Europa.
Certo, non era una vita facile la sua: snobbato e non considerato da tutti, croce e delizia di commercianti, studenti affamati alle macchinette, casalinghe alle prese con melanzane e zucchine, governatori delle banche d'Italia di tutto il mondo, benzinai..
Spesso a terra, gettato via con noncuranza, al momento giusto, quando c'era da servirsene. Si nascondeva bene, per difendersi dalle cattiverie di un mondo che l'odiava e che non apprezzava tutti i suoi sforzi per entrare a far parte della famiglia delle monete tenute in conto da tutto il resto del mondo.
nemmeno una caramella per un bambino, valeva... Così misero e povero, cercava in tutti i modi di farsi valere.
Un giorno, dopo l'ennesimo dei soprusi (si trovò ad essere strumento di tortura di un bullo, che lo gettava ripetutamente addosso ad un "secchione", reo di non avergli passato il compito di matematica), decise di porre fine a questo strazio, partendo per un lungo viaggio alla ricerca di chi l'aveva preceduto.
A tavola, decise di comunicare la decisione alla sua famiglia; tentò più volte di parlare, ma nessuno lo ascoltava, presi com'erano dalle decisioni governative sui tassi a mutuo fisso. Prese allora il telecomando, spense la televisione e disse a voce piena: "Io questa sera parto". La famiglia, abituata alle stravaganze del figlio, gli diede poco conto, nemmeno quando all'indomani il piccolo 5 salutò mamma 20, papà 50 ed il suo fratello più grande, 10.
Zaino in spalla, si avviava verso l'unico che poteva aiutarlo in questo senso. Nel paese delle lire, trovò un irreale silenzio: tutti, oramai, erano in pensione da qualche anno, ed il paese rispecchiava in pieno questa ormai immobilità forzata. Chiese ad una luccicante banconota la via giusta, ma nemmeno il tempo di girarsi e vide quanto stava cercando: era lì, la casa di 50£, l'unica persona che poteva aiutarlo nella sua personalissima ricerca della felicità.
Suonò il campanello, ed alla porta si presentò un uomo basso e grassoccio, ormai in là con l'età ma con un gaio sorriso, che riusciva a trasmettere allegria già dal primo sguardo, senza aprire bocca. 5 si presentò, venne fatto accomodare all'interno della piccola villetta stile Liberty, affinchè si potesse rifocillare dal lungo viaggio; il nostro, però, aveva fretta, fretta di sapere.
"Ma come fai?" chiese immediatamente a 50£. "Da anni ormai non lavori più, sei sempre stato considerato poco più di zero eppure sei così sorridente... Io sono molto triste, vorrei avere più attenzioni e vorrei essere come te, godere della stima altrui, essere indicato quando passo, ma nessuno bada a me, piccolo ed inutile come sono."
50 lo osservava, sorseggiando il suo thè verde e rivedendo gli incubi della sua giovinezza: "Anche io mi sentivo come te, sai? Piccolo, inutile, senza considerazione. Un giorno, però, andai a finire nelle mani di un bambino. Suo nonno era poverissimo, ma aveva trovato comunque la possibilità di regalare qualcosa al suo nipotino per Natale. Il regalo ero io, una piccola monetina da cinquanta lire che non valeva nulla: eppure, per quel bambino ero la cosa più bella che potesse desiderare, un regalo inaspettato, ero un sorriso che si allargava sotto un albero di Natale. Ero amore, ero passione, ero tutto ciò che prima desideravo. Un giorno quel bambino divenne ricco, ma si dimenticò di quello che era stato: trascurò la famiglia, si trasferì sotto l'onda del suo successo in un paese lontano, si circondò di amici sbagliati. Un giorno, però, suo nonno morì. Il ragazzo, ormai diventato uomo, era cambiato: in me vedeva tutte le scelte sbagliate della sua vita, vedeva il rimpianto per non aver salutato suo nonno prima che se ne andasse. Io ero diventato ormai l'oggetto odiato ed amato allo stesso tempo, lo spauracchio del successo da inseguire a tutti i costi ed il ricordo di una bella giovinezza andata. Mi abbandonò lì, al fianco di suo nonno, a tenergli compagnia".
"E' una storia triste...", replicò 5, che ormai affondava le lacrime in gola per la malasorte toccata al povero ragazzo. "Non riesco però a cogliere il senso di questa lunga introduzione".
"Ragazzo mio, non perdere tempo ad essere quello che non sei, o ad inseguire miraggi di fama e successo. ognuno ha uno scopo, trova il tuo ed inseguilo."
Tornando a casa, rifletteva sulle parole del suo amico: vide dall'altro lato della strada un bambino, che guardava tristemente dentro il suo piccolo borsello. Guardava avidamente un pacco di caramelle, sogno irragiungibile per lui a causa di quei cinque centesimi che aveva smarrito e che adesso mancavano nel borsello, che conteneva i risparmi della sua finora brevissima vita. Non ci pensò due volte: smise lo zaino, e approfittando di una distrazione del ragazzo volò dentro il borsello, deciso a fare la sua buona azione. Non immaginate la faccia del bambino, quando ricontò i soldi e scoprì che la somma finalmente bastava a comprare le famose caramelle!!
Corse al bancone, svuotò il sacchetto davanti al commerciante che sorridendo gli porse le caramelle tanto desiderate.
Come brillava 5 su quel bancone... Era raggiante, aveva visto la scena ed aveva capito immediatamente le parole di 50£. Sorridente come non mai, finì in un angusto cassettino di un registratore di cassa. Con lui, tante monetine sorridenti, quelle dei tanti bambini della città.
Un mare di felicità, composto da tante piccole monetine felici.
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2 commenti:
un giorno dovrai regalare al mondo questi tuoi pensieri unici..!
splendido
E impari che l'amore e' fatto di sensazioni delicate, di piccole scintille allo stomaco, di presenze vicine anche se lontane, e impari che il tempo si dilata e che quei 5 minuti sono preziosi e lunghi più di tante ore,
e impari che basta chiudere gli occhi, accendere i sensi, sfornellare in cucina, leggere una poesia, scrivere su un libro o guardare una foto per annullare il tempo e le distanze ed essere con chi ami.
E impari che SENTIRE UNA VOCE AL TELEFONO, ricevere un messaggio inaspettato, sono piccolo attimi felici.
E impari ad avere, nel cassetto e nel cuore, sogni piccoli ma preziosi.
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