24.8.08

Old friends became old strangers..

"muoviti, corri qui"
L'ennesimo urlo disturbante, che tu non ti aspetti, che tu non vorresti mai sentire perchè sai che porterà solo sventura alle tue ore future. L'ennesima presa per il culo, una cazzata di più che colma un vaso già strapieno di risentimenti ed ossa rotte dalle puttanate che i tuoi timpani già provati hanno dovuto sentire nell'ultimo mesetto.
Tutto ti aspetteresti, ma non questo: la pubertà, lo sviluppo, i peli sul petto e lo stravolgimento della voce, le prime pulsioni sessuali e gli interessi che si spostano dai giocattoli alle ragazzine, sono solo alcuni dei tanti cambiamenti che ci vengono regalati dalla vita
Alcuni, invece, non sono un regalo richiesto, nemmeno una raccomandata che ci si aspetti, una ricevuta di ritorno per qualcosa di già fatto. Sono una sorpresa, nemmeno tanto gradita, che nemmeno ti aspetteresti, che faresti di tutto per evitare, e con la quale invece ti trovi a sbatterci il muso.
Quando le persone cambiano, quando tornano completamente diverse da come le avevi lasciate, quello ti sconvolge. Fai finta di niente, ma è come se un pezzo delle tue certezze ti avesse irrimediabilmente abbandonato, un approdo sicuro diventa un porto impervio, perchè ogni passo non è come te lo aspetti, ogni insidia è inaspettata e brutalmente inattesa, ti spacca più di un cazzotto ben piantato nel mezzo degli occhi.
E allora inizialmente provi a far finta di nulla, di dimenticare, di trovare mille giustificazioni ad uncomportamento, una parola, un gesto, solo perchè ammettere che il mondo non va avanti come tu vorresti, o almeno come ha fatto finora, non ti piace, e ti fa maledettamente male. Le provi tutte, cazzo, provi e continui ad ingoiare merda nel ricordo di quanto c'è stato, ma non serve a nulla.
un senso in questo ennesimo soliloquio notturno, scritto sul notepad e da incollare eventualmente sul blog, non c'è. Una lezione nemmeno. Cioè, ci sarebbe, ma non conviene saperlo. Fidatevi.
poi, perchè cazzo parlo come se stessi facendo un maledettissimo discorso alla folla, una orazione di successo in una piazza gremita, non lo so.
Forse perchè la cosa mi ha lasciato abbastanza di merda, e voglio persuadere quante più persone possibili che nella vita si cambia, cazzo se si cambia, cambiano macchine abitudini persone posti cose. Solitamente i cambiamenti non ci soddisfano, ma ci deve andar bene così, se non vogliamo scoppiare di bile ed innaffiare con il nostro marciume tutto quanto ci circonda. L'altra via, la più impervia, non la consiglio: libera dalla bile, e dalle compagnie sgradite, ma ha anche la controindicazione di lasciarvi anche libero dalle persone che magari fino a poco tempo fa consideravate pilastri della vostra vita, mentre ultimamente vi siete accorti che hanno meno utilità di un foratino spaccato.
ah, dimenticavo...
Spesso, anzi quasi sempre, siamo noi che cambiamo, ma abbiamo talmente tanta pienezza d'ego, tanta convinzione nelle risposte che puntualmente ci inculchiamo, che siamo sempre convinti che gli altri siano cambiati. Non troviamo il coraggio di guardarci davanti lo specchio, ed ammettere che dietro quella apparenza di baronetto inglese con tanto di cappello e parrucca giace il ritratto di quanto siamo diventati adesso, vecchi decrepiti senza un dente o giovani bonsai pronti a spiccare il volo.
Di certo, siamo cambiati anche noi, e determinate cose ci danno più o meno fastidio che in passato. Ma questa, si sa, è un'altra storia, ed alla gente non piace sentire troppe storie contemporaneamente. But I'm a creep, dice Robert Smith dei Cure in una cover dei Radiohead..
Per lavoro, o per passione, essere qualcosa che non si è..
Esserne coscienti, però...
Spero di esserlo..e spero che tu che non leggerai mai questo frammento, tu che odi i computer perchè non li sai usare, tu che suoni le stesse cose da una vita, tu che vivi nei ricordi di un personaggio che ti sta stretto, te ne possa rendere conto..

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