18.7.09

L’eco del corpo - Gherasim Luca

Prestami le tue cervella
cedimi il tuo cervello
la cediglia della tua certezza
questa ciliegia
cedimi questa ciliegia
o un’altra all’incirca
accerchiami nelle tue occhiaie
precipitati
nel centro del mio essere
diventa il cerchio di questo centro
il triangolo di questo cerchio
la quadratura delle mie unghie
diventa questo o quello o quasi
un altro
ma seguimi precedimi
seduzione

tra la notte del tuo nudo e il giorno delle tue guance
tra la vita del tuo viso e la provocazione dei tuoi piedi
tra il tempo delle tue tempie e lo spazio del tuo spirito
tra la fronda della tua fronte e le pietre delle tue palpebre
tra il basso delle tue braccia e l’osanna delle tue ossa
tra il do del tuo dorso e il la della tua lingua
tra i raggi della tua retina e il riso della tua iride
tra il tè della tua testa e i vetri delle tue vertebre
tra il vento del tuo ventre e le nuvole del tuo nudo
tra il nudo della tua nuca e la vista della tua vulva
tra la scia delle tue ciglia e la foresta delle tue dita
tra la punta delle tue dita e la punta della tua bocca
tra il peduncolo dei tuoi peli e la pece del tuo petto
tra il punto dei tuoi pugni e la linea dei tuoi legamenti
tra gli spazi delle tue spalle e il sud–est del tuo sudore
tra la gola dei tuoi gomiti e il cucù del tuo collo
tra il naso dei tuoi nervi e la naiade delle tue natiche
tra l’aria delle tua carne e la lama della tua anima
tra la pioggia della tua pelle e l’orcio delle tue ossa
tra la terra delle tue arterie e il fuoco del tuo fiato
tra il segno dei tuoi seni e i seni delle tue mani
tra le città della tua caviglia e la navicella delle tue ascelle
tra la sorgente delle tue sopracciglia e il progetto del tuo petto
tra il muschio dei tuoi muscoli e il nardo delle tue narici
tra la musa dei tuoi muscoli e la medusa del tuo medio
tra il mantello del tuo mento e la tulle della tua rotula
tra lo stagno del tuo tallone e il tono del tuo mento
tra lo sguardo della tua statura e le strette del tuo sangue
tra la polpa della tua pupilla e l’orto delle tue occhiaie
tra le pieghe dei tuoi piedi e il cervelletto del tuo cervello
tra il letto dei tuoi lobi e la custodia del tuo capo
tra il levriere delle tue labbra e il peso dei tuoi polsi
tra le frontiere della tua fronte e il visto del tuo viso
tra il polso dei tuoi polmoni e il polso del tuo pollice
tra la polpa dei tuoi polpacci e il piatto del tuo palmo
tra i pomi dei tuoi pomelli e il piano delle tue scapole
tra le piante delle tue piante e il palazzo del tuo palato
tra le ruote delle tue gote e i lombi delle tue gambe
tra il me della tua voce e la seta delle tue dita
tra l’ ardore delle tue anche e l’alone del tuo alito
tra l’inimicizia del tuo inguine e le cavità delle tue vene
tra le cosce delle tue carezze e l’odore del tuo cuore
tra il genio delle tue ginocchia e il nome del numero
dell’ombelico della tua ombra

(Héros-Limite, Le Soleil Noir, Paris 1953)

1 commento:

Anonimo ha detto...

ok, ma la traduzione di chi è?